Con la fine dell’estate e l’inizio del freddo, si entra in un periodo molto importante per la cura del giardino in vista dei prossimi caldi, ovvero quello delle potature. Questa attività, infatti, è fondamentale per avere piante forte e rigogliose in futuro, sebbene richieda esperienza, abilità e anche una discreta conoscenza della specie che si va a tagliare; questo perché la potatura è un intervento drastico e può essere rischiosa per la stessa pianta se non fatto al meglio.

Scopriamo allora di più riguardo la potatura.

In questo articolo parleremo di:

Perché potare?

La domanda che uno può porsi è perché potare. In natura, infatti, gli alberi crescono e fioriscono lo stesso in maniera florida, senza alcun intervento umano. Le stesse piante, tuttavia, attuano processi simili a quelli della potatura. La caduta delle foglie o dei frutti, ma anche di ramoscelli secchi, sono tutti processi naturali di pulizia compiuti dalla pianta, affinché si rigeneri e rinforzi in vista della stagione successiva. La potatura serve ad accelerare questi processi naturali, in base soprattutto alle necessità umane, e se fatta bene porta un reale beneficio alla pianta.

I motivi per cui si effettuano le potature sono:

  • Estetici: per migliorare la bellezza della pianta o farla crescere nelle forme desiderate.
  • Alimentari: per migliorare le fecondità e la rese degli alberi da frutto
  • Sicurezza: per eliminare rami o altre parti secche e potenzialmente pericolose.
  • Sanitari: l’esportazione di parti malate oppure per prevenzione.

Vi sono poi alcune potature che possono considerarsi delle varie opere d’arte, come quelle compiute nell’arte topiaria, ovvero l’arte di dare alle piante forme particolari, quali animali, edifici, persone e molto altro.

Lavori di potatura di un albero.

Tecniche di potatura

Come detto, questa è un’operazione delicata, che richiede una buona dose di maestria. Per questo è importante conoscere le varie tecniche di potatura. A seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere, cambia non solo il tipo di taglio, ma anche la quantità. Le tecniche principali sono 4, e si possono associare in base agli scopi.

  • Il diradamento è una tecnica invasiva, che consiste nello sfrondare i rami in eccesso, così da permettere una maggiore illuminazione e passaggio d’aria verso l’interno della pianta.
  • La potatura di ritorno si effettua quando si vuole far crescere un ramo secondario, al posto di quello sviluppatosi come primario fino a quel momento. Si effettua asportando il ramo principale pezzo per pezzo, fino alla giuntura col ramo secondario che si intende far sviluppare.
  • La potatura a sperone è un intervento drastico volto a eliminare buona parte della chioma, lasciando solo qualche gemma selezionata. È una tecnica molto usata nella coltivazione della vite, ma anche per alberi da frutto o arbusti.
  • La spuntatura, infine, è un intervento leggero, in cui si asportano soltanto le parti apicali dei rami, così da limitare la crescita della chioma.

Gli strumenti per la potatura

A seconda della tecnica e della quantità di lavoro, si utilizzano diversi strumenti per la potatura. Si comincia da quelli per la sicurezza, ovvero guanti anti-taglio e occhiali protettivi, oltre ai sistemi anticaduta in caso di lavori in altezza. Limitare i rischi deve essere sempre il primo pensiero.

Per eseguire i tagli, si utilizzano diversi attrezzi per la potatura. Il più comune sono le cesoie, o forbici da potatura, da utilizzare per rami sottili e per piccoli lavori di manutenzione. Per le spuntature, soprattutto di arbusti, si usa soprattutto il tagliasiepi, sia nella sua versione manuale che elettrica, quest’ultima disponibile a noleggio.

Per tagliare rami di medio spessore, si può usare un troncarami, attrezzo composto da due manichi lunghi per consentire una maggiore pressione delle lame; questa caratteristica consente anche di operare fino ad una certa altezza senza aver bisogno di una scala. A quest’ultimo scopo è utile anche lo svettatoio, che consente piccoli lavori di sfrondatura fino ai 4 metri di altezza

Infine vi sono l’elettrosega e la motosega, entrambe necessarie per i lavori più pesanti e drastici. L’elettrosega, essendo più piccola e maneggevole, si utilizza soprattutto per la rimozione dei rami più grandi e spessi; la motosega, invece, di potenza maggiore e alimentata a benzina, si usa addirittura per la totale scapitozzatura delle piante (ovvero la rimozione di tutte le appendici frondose) e la rimozione dei tronchi e ceppi. Entrambi questi strumenti sono disponibili a noleggio.

Cosa potare in autunno

L’autunno, soprattutto da fine ottobre in poi, è uno dei periodi migliori per potare, poiché le piante iniziano ad entrare in riposo vegetativo, in cui tutte le attività della pianta vengono ridotte al minimo e arrivano a perdere le foglie. Questo è il momento ideale per la potatura delle conifere, delle piante a foglia caduca e di alcuni arbusti sempreverdi resistenti alle basse temperature.

Tra le piante che si potano in questa stagione troviamo:

  • Tasso
  • Cipresso
  • Ginepro
  • Abete
  • Cedro
  • Faggio
  • Quercia
  • Betulla
  • Tiglio
  • Pioppo
  • Salice
  • Acero
  • Ginko Biloba
  • Frassino
La potatura, esempio di lavoro in sicurezza in contesto cittadino.

Cosa potare in inverno

Anche l’inverno è un periodo molto importante per la potatura. In questa stagione, specie nelle settimane che anticipano la primavera astronomica, si lavora molto sulle piante da frutto e gli ulivi. In dettaglio, le piante da potatura invernale sono:

  • Gli agrumi in generale
  • Pero
  • Melo
  • Ulivo
  • Mandorlo
  • Nocciolo
  • Noce
  • Melograno
  • Kiwi
  • Susino 
  • i frutti di bosco (lamponi, more e fragoline) 
  • Uva spina

Come smaltire o riutilizzare gli sfalci

Una volta eseguita la potatura, rimane da smaltire la grande quantità di sfalci, rametti e foglie che rimangono a fine lavoro. Se per piccolissime quantità di foglie o gambi si possono anche sfruttare i cassonetti dell’umido (in fondo si tratta di materiale organico), lo stesso non si può dire per i rami, i ceppi, ma anche per i grandi cumuli di foglie e sfalci che si vengono a creare. Per poterli smaltire occorre portarli all’isola ecologica; tuttavia, prima è meglio informarsi sui servizi offerti dal proprio comune, per sapere se si può usufruire della raccolta sul posto o sul porta a porta.

Biotrituratore | GDE Noleggio
Biotrituratore

Uno dei trend dell’ultimo periodo, invece, è quello di utilizzare un biotrituratore per sminuzzare tutti gli scarti della potatura. Questo macchinario è infatti capace di triturare tutto il materiale organico facilitando così lo smaltimento. Il metodo ha inoltre un altro vantaggio: i trucioli creatasi possono essere utilizzati per la pacciamatura, ovvero per proteggere un’area verde dalle erbe malevoli e per mantenere inalterata l’umidità del suolo.

Adesso non rimane altro che mettersi a lavorare, e visitare la nostra pagina del noleggio per trovare tutta l’attrezzatura necessaria al tuo lavoro!