Giunti al termine della potatura, rimangono da smaltire una moltitudine di sfalci, rametti e altro materiale organico. Un tempo si risolveva il problema accendendo un falò e bruciando tutte le sterpaglie rimaste; tuttavia, oggi ciò è proibito dalla legge, sia per l’impatto inquinante del fumo, sia per i numerosi incendi provocati da persone inesperte e improvvisate. Una soluzione è quella di smaltire gli sfalci all’isola ecologica, ma ciò richiede un furgone per il trasporto e tempo a disposizione, e non sempre si hanno a disposizione entrambi. Sempre più spesso, quindi, si ricorre all’utilizzo di un biotrituratore, un attrezzo molto utile per lo smaltimento degli sfalci, e che permette anche il riutilizzo degli stessi.

Scopriamo insieme di più su questo macchinario.

In questo articolo parleremo di:

Cosa è un biotrituratore

Un biotrituratore è un macchinario specifico per l’eliminazione di arbusti, sfalci e altri residui di potatura. La sua struttura è divisa in quattro parti: un motore, una camera di triturazione, una tramoggia e un contenitore per gli scarti; molti modelli prevedono inoltre anche ruote e manubri per trasportarle con facilità. Dal punto di vista tecnico, il motore è collegato tramite l’albero a una piattaforma rotante dotata di lame, che una volta azionata permette alla macchina di funzionare.

Si tratta di un macchinario moderno, adatto ad essere utilizzato in numerosi contesti. È infatti molto utile sia nelle piccole potature, ma anche nelle lavorazioni più grandi, proprio grazie alle sue caratteristiche di facilità d’uso, scarso ingombro e trasportabilità.

Come funziona un biotrituratore

Il funzionamento di un biotrituratore è molto semplice. Attraverso la tramoggia si inseriscono sfalci, rami e tutti gli altri residui di potatura, le quali finiranno nella camera di triturazione dove le lame azionate dal motore compiranno il lavoro di distruzione e sminuzzatura. A risultato finito, il biotrituratore restituirà un truciolato fine che potrà essere utilizzato per la pacciamatura; per creare un fertilizzante naturale; oppure per produrre calore tramite le apposite stufe.

Quando e come usare il biotrituratore

Il biotrituratore è un attrezzo utilizzato prevalentemente per lo smaltimento e il riciclo dei resti delle potature. Si utilizza quindi al termine del lavoro, oppure nel corso dello stesso se la quantità di residui vegetali è tale da rendere difficoltoso il suo proseguio.

Molto importante è utilizzare il biotrituratore subito al termine dei lavori, quando i rami sono ancora verdi e umidi. Questo perché sono facili da triturare per la macchina, evitando così il rischio di rovinare le lame. Non che non si possano inserirvi anche rami secchi, ma essendo più duri possono scalfire le lame (che ricordiamo agiscono operando ad alta velocità), comportando quindi un peggioramento nel funzionamento della macchina.

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Usare il biotrituratore è molto semplice. Basta inserire rami e sfalci nella bocca dell’attrezzo (detta anche tramoggia), avviare il motore e le lame faranno tutto il resto. Via via che le parti inferiori vengono triturate, quelle superiori scenderanno da sole. Se dovessero incastrarsi i rami nella tramoggia, mai infilare le mani al loro interno, ma utilizzare un bastone molto lungo per smuovere il fondo in sicurezza.

Come usare il biotrituratore in sicurezza

Nonostante il funzionamento sia semplice, però, ci sono alcune precauzioni da dover prendere, onde evitare infortuni e incidenti. Le più importanti sono:

  • Indossare occhiali e guanti protettivi per evitare schegge, colpi o altro
  • Non inserire le mani nella tramoggia a motore avviato: la forza di gravità permette ai rami di scendere verso le lame, per cui non c’è bisogno di spingere.
  • Proteggere le orecchie con tappi o cuffie: il macchinario è molto rumoroso, è alla lunga può dare problemi, anche per i modelli più piccoli.
Biotrituratore

Come riciclare gli scarti della triturazione

Utilizzare il biotrituratore comporta anche un altro vantaggio: il riuso degli scarti. Gli scarti della triturazione, infatti, possono essere riutilizzati in vari modi. Questo perché il macchinario produce un fine truciolato di origine vegetale, utilissimo per molte operazioni di giardinaggio.

L’uso più immediato dello scarto è per le operazioni di pacciamatura. Questo truciolato, infatti, si rivela ottimo per isolare il terreno durante i mesi freddi e i mesi caldi ed è uno dei migliori materiali biologici esistenti per questo genere di lavoro.

Altro modo di utilizzare lo scarto della triturazione è quello di aggiungerlo al compost per realizzare un fertilizzante naturale, in soli pochi mesi di riposo.

Ideale invece per chi possiede una stufa idonea, è l’utilizzo per riscaldare gli ambienti casalinghi.

Adesso che conosci tutto sul biotrituratore, puoi chiederlo a noleggio per i tuoi lavori di giardinaggio. Contattaci per un preventivo o vieni presso il nostro punto noleggio di Casalecchio.